Durante il recepimento italiano della prima Direttiva MiFid, il 23 settembre 2006 viene discusso in Parlamento un disegno di legge che prevedeva che l’esercizio nei confronti del pubblico, a titolo professionale, dei servizi e delle attività di investimento sarebbe stato riservato alle “banche e ai soggetti abilitati costituiti in forma di società per azioni”.
Questa proposta non passò, grazie soprattutto ad alcune (poche) associazioni di categoria che misero in campo azioni di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni politiche e delle autorità di vigilanza che portò in pochi mesi a far comprendere l’importanza della consulenza finanziaria prestata da soggetti diversi dalle banche e dagli altri intermediari finanziari.
Nel nuovo Testo Unico della Finanza (TUF) venne quindi inserito l’art. 18 bis che apriva la strada ai consulenti indipendenti (oggi ridenominati “autonomi”).
I punti chiave
- Chi è il consulente finanziario autonomo?
La consulenza finanziaria autonoma è una professione intellettuale normata e regolamentata dall’Organismo di Vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari (OCF). Dal 1° dicembre 2018 è in vigore l'albo professionale ed esservi iscritto implica il possedimento di precisi requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza e patrimoniali.
La consulenza in materia di investimenti viene eseguita senza detenere fondi o titoli appartenenti ai clienti, non si entra in contatto con i risparmi dei clienti lasciando loro il compito di dare istruzioni ai soggetti abilitati (le banche) per l’esecuzione delle operazioni raccomandate.
I consulenti finanziari autonomi sono detti fee-only (termine licenziato dai colleghi americani) in quanto remunerati a parcella solo dal proprio cliente, così come un commercialista, un medico specialista, un avvocato, un geometra, un ingegnere. Non è possibile pertanto percepire alcuna forma di beneficio da soggetti diversi dal cliente, non è possibile ricevere procure speciali o generali per il compimento di operazioni o deleghe a disporre delle somme o dei valori di pertinenza dei clienti.
Nello svolgimento dell'attività professionale (servizio di consulenza in materia di investimenti) Pedone Consulting ricopre una posizione di assoluta indipendenza rispetto a qualsiasi altra realtà finanziaria coinvolta (ad esempio, banche, gestori, ecc).
Questa premessa serve a sottolineare un aspetto fondamentale: un consulente autonomo è privo di conflitti di interesse a differenza di un promotore finanziario o consulente assicurativo collegati ad intermediari e quindi remunerati dalle operazioni di collocamento e distribuzione dei prodotti finanziari, spesso emessi dalla stessa banca di appartenenza.
I clienti che scelgono di essere affiancati da un professionista autonomo comprendono quanto possa essere preziosa una figura super partes, capace di schermare i risparmiatori dalle proposte commerciali inviate dagli intermediari finanziari (banche, assicurazioni, ecc), di tutelarli, e di assicurare loro un corretto metodo di investimento dei risparmi o delle eccedenze di liquidità.

Il ruolo che Pedone Consulting intende assumere nella specifica attività di consulenza è quello di creare valore in parallelo a quello creato mediante l’attività caratteristica delle raccomandazioni personalizzate di investimento. Si entra in una dimensione all'interno della quale ciò che conta è generare ricchezza non solo di natura finanziaria/economica, ma anche di natura immateriale.
I capitali intangibili sono asset non materiali, sono valori impliciti nella persona o in un’organizzazione, sono quei capitali che l’individuo, la famiglia o l’impresa tendenzialmente vorrebbe valorizzare nel corso della propria vita al fine di far crescere la qualità della sua stessa esistenza.
Questi capitali sono:
- Capitale finanziario: insieme di fondi (sotto forma di finanziamenti, prestiti, reddito generato dal lavoro o frutto di investimenti) che una famiglia utilizza per il soddisfacimento di bisogni o che un’impresa adopera per produrre beni o fornire servizi;
- Capitale produttivo: tutto ciò che di materiale una famiglia può utilizzare per il conseguimento del capitale finanziario (es. la macchina per recarsi al lavoro, l’ufficio per la propria professione, tablet o pc portatili per la produzione di contenuti, ecc) o che un’impresa può adottare per produrre beni o fornire servizi (es. edifici, macchinari, impianti, ecc);
- Capitale intellettuale: beni immateriali corrispondenti al valore della conoscenza (es. il know-how, licenze, diritti, brevetti) che consente agli individui/famiglie/imprese di produrre un guadagno;
- Capitale umano: competenze, capacità ed esperienze delle persone e la loro motivazione ad innovare;
- Capitale sociale/relazionale: insieme delle relazioni fra o all’interno di comunità, capacità di condividere informazioni al fine di aumentare il benessere individuale e collettivo;
- Capitale naturale: l’utilizzo degli elementi della natura finalizzati allo svolgimento del proprio fare quotidiano (es. consumi di risorse idriche, consumi energetici, ecc).
- In cosa consiste il processo di lavoro del consulente finanziario autonomo?
Pedone Consulting propone una serie di step intermedi prima della firma del contratto; questi passaggi sono finalizzati alla conoscenza del cliente e della complessità del lavoro che ne segue. È un percorso durante il quale anche il cliente ha l’opportunità di conoscere e comprendere i metodi e principi della consulenza finanziaria indipendente.
Per il cliente c’è tutto l’interesse nell’illustrare la globalità del suo patrimonio perché solo così facendo ci si potrà renedere conto del rischio complessivo e della situazione di partenza. Quindi sarà necessario annalizzare la documentazione bancaria (estratti conto del dossier titoli, la posizione valorizzata più recentemente, i documenti di sintesi dove vengono esplicitate le commissioni bancarie applicate al rapporto, il rapporto delle minusvalenze pregresse, ecc), eseguire una vera due diligence per comprendere alcuni aspetti fondamentali.
È in questa fase che viene preparata e presentata una proposta di preventivo che si discute con il cliente.
Accettato il preventivo, si passa alla contrattualistica e all’assegnazione del mandato di consulenza in materia di investimenti.
Normalmente è questa la prassi di riferimento per la finalizzazione del mandato.

- Come viene remunerato il consulente finanziario autonomo (CFA)?
Il lavoro del CFA viene remunerato tramite parcella direttamente dal cliente.
Esistono differenti tipologie di parcella:
- parcella variabile in base alla consistenza del patrimonio sotto consulenza;
- parcella fissa;
- performance fee, una remunerazione legata strettamente ai guadagni conseguiti;
- tariffa oraria, nel caso di perizie tecniche e analisi specifiche.
Pedone Consulting propone la modalità della parcella fissa, una formula che garantisce al cliente l'assistenza consulenziale per un anno.
La parcella fissa dipende in linea generale da:
- complessità e tempo dedicato ai clienti;
- profilo di rischio del cliente;
- costi di ricerca e informazioni indipendenti;
- dimensione del patrimonio.
Lo Studio professionale è contrario all’applicazione di parcelle legate alla performance o parcelle variabili. Con le suddette modalità di parcella, Pedone Consulting ritiene possa verificarsi l'insorgere di conflitti di interessi nel proporre al cliente una tipologia di investimento maggiormente rischiosa al fine di conseguire potenziali guadagni più elevati.