Oggi le organizzazioni for profit e non profit sono chiamate a prestare particolare attenzione alle ricadute economiche, sociali e ambientali della propria attività, che possono essere foriere di effetti trasformativi di lungo periodo soprattutto nelle condizioni delle persone o della comunità. Misurare e valutare gli impatti generati non è solamente un atto di responsabilità nei confronti degli stakeholder, ma anche un’opportunità per migliorare i propri modelli di gestione e orientare la pianificazione strategica verso ambiti di intervento a maggiore impatto.
I punti chiave
- Approccio alla consulenza
Nel seguito si illustra la tipologia di supporto tecnico a disposizione delle Fondazioni e degli ETS in generale; l'assistenza consulenziale è erogata lavorando a stretto contatto con i vertici aziendali al fine di assimilare e rappresentare un lavoro il più possibile aderente ai principi dell'organizzazione. Per questo motivo piace parlare di consulenza finalizzata tanto alla produzione documentale quanto alla generazione di valore per i principali asset intangibili a disposizione delle Associazioni e Fondazioni.
Lo Studio professionale mette a disposizione del committente l'esperienza e le competenze acquisite in qualità di Chief Value Officer (CVO), un professionista in grado di guidare il processo di creazione di un bilancio sociale o di un report di sostenibilità, unitamente al documento sulla valutazione di impatto sociale.
Le aree di consulenza arricchiscono il committente e impattano positivamente su alcuni capitali intangibili.
Aree di consulenza offerte e impatti generati sui capitali intangibili delle Fondazioni, Associazioni e ETS

Gli Enti di Terzo Settore (ETS) che attuano interventi di carattere sociale si interrogano da tempo su cosa e come valutare gli impatti. Gli ETS possono sia svolgere servizi appaltati o accreditati con caratteristiche di continuità e obbligatorietà (es. un centro diurno per disabili, l’assistenza domiciliare o residenziali agli anziani, una comunità alloggio minori), sia ricevere finanziamenti per svolgere interventi che hanno un contenuto specifico, temporaneo e spesso anche innovativo. Nell’un caso come nell’altro sarebbe naturale chiedersi quali risultati si ottengano con quegli interventi, e quali cambiamenti siano avvenuti nella realtà sociale in cui si opera.
Eccco dunque che prende vita il concetto di catena di creazione del valore, un processo capace di spiegare i vari step che portano a valutare gli impatti generati su una comunità.

Gli impatti sociali si manifestano a diversi livelli di profondità e richiedono il ricorso ad apposite modalità di misurazione:
- misurazione degli output: si stima il risultato sociale immediato, generato attraverso il valore dei beni o dei servizi offerti ai beneficiari, anche in rapporto alle risorse investite;
- individuazione e misurazione degli outcome: analisi degli effetti di medio-lungo termine generati dalle attività sui beneficiari, in termini qualitativi e quantitativi.
Per quanto riguarda il modello di valutazione da utilizzare, la scelta del metodo più appropriato dipende da una serie di variabili: la tipologia dell'organizzazione che vuole misuare, la tipologia di misura che si vuole stimare (se monetaria o non monetaria), la tipologia di obiettivo da valutare. A livello internazionale ci sono diversi metodi di valutazione dell'impatto sociale (ad. esempio lo SROI, l'analisi Costi/Benefici, il SIRA, il SIA, il GRI).